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L’University of California stipa 1000 core in un processore

kilocore160Presentato nei giorni scorsi ad Honolulu, è il primo chip capace di accorpare 1000 core operativi, per una capacità di calcolo complessiva di 1780 miliardi di istruzioni al secondo.

1000 core indipendenti, una potenza di calcolo complessiva di 1780 miliardi di istruzioni al secondo e 621 milioni di transistor: è questa la carta d’identità di KiloCore, un nuovo tipo di processore realizzato dal Department of Electrical and Computer Engineering dell’University of California-David e presentato al Symposium on VLSI Technology and Circuits 2016 ad Honolulu.

Bevan Baas, professore di electrical and computer engineering che ha coordinato il gruppo di ricercatori autore della nuova architettura, ha commentato: “Per quel che ne sappiamo è il primo chip da 1000 core ed è il primo processore con la frequenza operativa più elevata mai progettato in una università”. Secondo quanto riferisce Baas, gli altri processori many-core realizzati non hanno mai superato i 300 core e la maggior parte di essi è stato realizzato a scopo di ricerca senza alcuno sbocco commerciale.

KiloCore è caratterizzato da una particolare impostazione che offre un’elevata flessibilità operativa: ciascun core può infatti eseguire un piccolo programma in maniera indipendente dagli altri così che sia possibile, ad esempio, suddividere una data applicazione in vari piccoli pezzi, ciascuno dei quali possa essere eseguito in parallelo su core differenti in maniera tale da ottenere un throughput elevato con un minor consumo energetico. Ciascun core, avendo un clock indipendente, può essere spento nel momento in cui non è richiesto il suo apporto computazionale risparmiando energia. I core operano ad una frequenza massima di 1,78GHz e possono scambiare dati direttamente tra loro invece di usare un’area di memoria condivisa che in taluni casi potrebbe diventare un collo di bottiglia.

Significativo anche dal punto di vista dell’efficienza energetica: i 1000 core sono in grado di eseguire 115 miliardi di istruzioni al secondo dissipando appena 0,7 watt, il che permetterebbe in linea teorica di alimentare il processore con una semplice batteria di tipo “stilo”. A titolo di confronto KiloCore può vantare un’efficienza energetica 100 volte superiore a quelle di un normale processore commerciale.

Le applicazioni già sviluppate spaziano dal coding/decoding wireless, all’elaborazione video, alla cifratura delle informazioni e in genere applicazioni scientifiche che trattano elevate quantità di dati. I ricercatori hanno inoltre già realizzato un compilatore e strumenti automatici di program mapping da utilizzare per la programmazione del chip. Il processore è stato realizzato sfruttando il processo produttivo CMOS a 32nm di IBM.

fonte: hwupgrade

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